Le pulci del cane e del gatto: ospiti minuscoli e fastidiosi

Le pulci del cane e del gatto sono dei minuscoli e quasi invisibili parassiti che infestano la superficie corporea dell’animale, nascondendosi in mezzo al pelo e alle pieghe cutanee.

Questi indesiderabili ospiti, oltre che fastidiosi per l’animale poiché causano prurito e grattamento, sono anche piuttosto insidiosi perché infestano l’ambiente e qui vi resistono tenacemente anche in condizioni ambientali sfavorevoli, causando continue reinfestazioni.

Inoltre, costituiscono un vero e proprio pericolo per la salute dei nostri animali e dell’uomo poiché possono veicolare pericolosi agenti patogeni.

Ctenocephalides felis: la principale specie di pulci del cane e del gatto

In Europa le pulci più comunemente rinvenute su cane, gatto e anche altri mammiferi (d’affezione e selvatici) appartengono alla specie Ctenocephalides felis.

Oltre a questa, sono diffuse in misura minore anche le specie Ctenocephalides canis (pulce del cane), Archaeopsylla erinacei (pulce del riccio), Spilopsyllus cuniculi (pulce del coniglio).

Ciclo vitale

Gli stadi adulti della pulce svolgono attività parassitaria sull’ospite mentre gli stadi immaturi (uova, larve e pupe) si ritrovano nell’ambiente.

Lo sviluppo completo da uovo ad adulto, in condizioni ideali, può compiersi in un periodo di tempo variabile da 14 a 140 giorni.

È molto raro che gli animali infestati trasmettano pulci adulte agli altri animali conviventi, mentre costituiscono più comunemente la principale fonte di contaminazione per l’ambiente con le uova che, una volta sviluppatesi in adulti, saranno causa di nuove infestazioni.

Lo sviluppo e la sopravvivenza degli stadi immaturi sono fortemente influenzati da fattori ambientali.

ciclo vita pulci - Teknofarma

Lo stadio di pupa è quello più resistente e, a seconda delle condizioni ambientali, le pulci possono sopravvivere in questo stadio anche per dei mesi in assenza di ospite.

L’ambiente domestico, tendenzialmente riscaldato e con moquette e/o tappeti che costituiscono una fonte di protezione per le pulci, consente lo svolgimento ininterrotto del ciclo vitale del parassita indipendentemente dalla stagione.

Inoltre, dalla primavera all’autunno le pulci possono completare il loro ciclo anche all’esterno, il che spiega l’aumento di questa parassitosi nelle stagioni calde.

Sintomi clinici dell’infestazione da pulci nel cane e nel gatto

L’infestazione da pulci nel cane e nel gatto può causare sintomi variabili.

I cani e i gatti non allergici possono non manifestare alcun sintomo o mostrare prurito occasionale a causa dell’irritazione provocata dalle pulci e dalle loro punture, con conseguente grattamento ed eventuale comparsa di lesioni da autotraumatismo.  

I soggetti allergici, al contrario, possono sviluppare una particolare forma di dermatite (DAP, Dermatite Allergica da Pulci del cane e del gatto ) dovuta ad una reazione di ipersensibilità alla saliva delle pulci. Questa forma di dermatite è caratterizzata da intenso prurito, alopecia, eritema, papule e croste, con localizzazione soprattutto a livello della regione dorsale e lombare e della coda, talvolta con estensione all’addome e agli arti posteriori.

Gravi infestazioni da pulci nei cuccioli e nei gattini piccoli, nei soggetti anziani e debilitati possono anche essere causa di anemia.

Inoltre, le pulci possono essere vettori di alcuni agenti patogeni tra cui Dipylidium caninum (tenia del cane e del gatto), Bartonella henselae (malattia del graffio del gatto o bartonellosi), Bartonella vinsonii, Rickettsia felis, ecc.

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Diagnosi

Le infestazioni causate da un limitato numero di pulci possono passare inosservate, specialmente nei soggetti a pelo lungo.

Inoltre, il comportamento di grooming dei singoli animali può avere grande influenza sul numero e sulla longevità delle pulci adulte.

Nel gatto, per esempio, che si dedica quotidianamente ad una lunga e meticolosa attività di toeletta, è più difficile individuare le pulci nel mantello, soprattutto se ha il pelo lungo.

Se invece il numero di pulci è elevato, le infestazioni possono essere diagnosticate con facilità con una semplice procedura di spazzolamento del mantello con un pettine a denti fitti.

Trattamento antiparassitario

Il trattamento terapeutico prevede l’eliminazione delle pulci adulte sugli animali tramite l’uso di specifici prodotti antiparassitari per cani e per gatti.

Oggi esistono in commercio diverse tipologie di prodotti che si dividono sostanzialmente in antiparassitari ad uso orale e antiparassitari ad uso esterno (spray, shampoo, spot-on, collari).

In base all’intensità dell’infestazione ed al tipo di prodotto utilizzato sarà necessario ripetere il trattamento più volte fino alla completa risoluzione del problema. Inoltre, è fondamentale trattare tutti gli animali conviventi anche se non apparentemente infestati.

Disinfestazione ambientale

Tuttavia, le pulci adulte che si trovano sugli animali rappresentano solo una minima parte dell’intera popolazione, composta anche dagli stadi immaturi (uova, larve e pupe) che si trovano nell’ambiente.

Dunque, la disinfestazione deve riguardare anche gli ambienti in cui soggiornano gli animali.

Sebbene l’utilizzo regolare sull’animale di antiparassitari adulticidi contribuisca a ridurre la carica parassitaria ambientale, l’uso contemporaneo di prodotti in grado di eliminare le forme immature consente di accelerare e rendere più efficace il trattamento.

Alcuni di questi prodotti sono registrati solo ed esclusivamente per uso ambientale mentre altri possono essere applicati sull’animale.

Oltre a questi trattamenti, altre misure di controllo degli stadi immaturi sono rappresentate dall’utilizzo dell’aspirapolvere per la pulizia di tappeti, divani e altri materiali tessili e il lavaggio periodico delle cucce e delle coperte su cui dormono gli animali.

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Principali cause di fallimento del trattamento antiparassitario

Nel protocollo di trattamento dell’infestazione da pulci sono fondamentali la disponibilità e la collaborazione del proprietario.

Le principali cause di fallimento del trattamento sono rappresentate da:

  • mancato trattamento antiparassitario contemporaneo di tutti gli animali conviventi
  • rimozione dei principi attivi antiparassitari dall’animale a causa di bagni o lavaggi frequenti
  • mancata individuazione e disinfestazione di particolari hot spot ambientali dove si annidano le forme immature delle pulci (ad esempio auto, cucce)
  • contatto saltuario con altri animali infestati o frequentazione intermittente di ambienti contaminati dalle forme immature.

Per maggiori informazioni sull’infestazione da pulci nel cane e nel gatto e sul suo trattamento, consultare le linee guida ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites).

Le pulci del cane e del gatto attaccano l’uomo?

Le pulci del cane e del gatto vivono su questi e altri animali poichè il loro mantello consente loro di nascondersi e proteggersi. 

Sebbene queste pulci non vivano sugli esseri umani poiché questi mancano di pelliccia, possono comunque mordere, soprattutto a livello di piedi, caviglie e gambe, causando eritema ed irritazione.

 

In conclusione

Riassumendo, le pulci del cane e del gatto rappresentano degli ospiti fastidiosi poiché possono causare prurito e lesioni cutanee, ma anche pericolosi perché possono veicolare agenti patogeni.

L’infestazione da pulci nel cane e nel gatto ha tendenzialmente un andamento stagionale con picchi in estate ed autunno. Tuttavia, negli ambienti domestici il rischio di pulicosi è costante tutto l’anno. Perciò, in tali condizioni, il controllo di questi parassiti deve essere messo in atto tutto l’anno attraverso un protocollo di trattamento che deve essere mirato sia agli animali a rischio sia all’ambiente in cui vivono.

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