Le zecche dei cani e dei gatti: ospiti pericolosi oltre che fastidiosi

Le zecche sono parassiti molto diffusi e altrettanto pericolosi. Infatti, oltre che causare prurito e arrecare fastidio e malessere all’animale, possono anche trasmettergli pericolosi agenti patogeni responsabili di gravi malattie. Inoltre, la maggior parte delle zecche dei cani e dei gatti è in grado di svolgere attività parassitaria anche su altri ospiti, uomo compreso. Per questi motivi, gli animali devono essere protetti con adeguati trattamenti antiparassitari.

Specie di zecche del cane e del gatto

Le zecche sono artropodi appartenenti alla sottoclasse degli Acari.

In Europa le principali specie di zecche che parassitano il cane e il gatto appartengono principalmente ai generi:

  • Rhipicephalus
  • Ixodes
  • Dermacentor.
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In Italia le zecche che infestano maggiormente il cane appartengono alla specie Rhipicephalus sanguineus.

 

Ciclo vitale delle zecche

Il ciclo vitale delle zecche prevede tre stadi: larva, ninfa e adulto.

Ogni stadio alterna periodi di vita parassitaria sull’ospite a fasi ambientali in cui avvengono le mute da uno stadio a quello successivo e la deposizione delle uova da parte delle femmine gravide.

Dopo la schiusa delle uova o successivamente alle mute, le zecche presenti nell’ambiente iniziano la ricerca di nuovi ospiti per attaccarsi, succhiare il sangue e proseguire nel loro ciclo biologico.

Le femmine, in particolare quelle della famiglia Ixodidae (le cosiddette “zecche dure”), sono in grado di aumentare il loro peso di circa 120 volte e raggiungere il centimetro di lunghezza dopo aver succhiato il sangue dell’ospite.

Cosa provocano le zecche ai cani e ai gatti?

Le zecche dei cani e dei gatti possono aggredire qualunque punto della superficie del corpo, tuttavia si attaccano preferenzialmente su zone glabre e dal minore spessore cutaneo quali muso, orecchie, ascelle, spazi interdigitali e perineali.

Dal momento che le zecche sono parassiti ematofagi, un’infestazione massiva può essere causa di anemia, soprattutto in animali giovani e/o malati.

Le lesioni cutanee dovute alle punture possono infettarsi e creare irritazione causando prurito, grattamento e conseguente autotraumatismo da parte dell’animale.

L’aspetto sanitario di maggior rilevanza è rappresentato senza dubbio dal rischio di trasmissione di agenti patogeni (principalmente batteri e protozoi) causa di malattie sia negli animali sia nell’uomo (le cosiddette tick-borne diseases, malattie da zecche).

Le malattie da zecche sono molto diffuse soprattutto nei cani. Tra queste si annoverano l’Ehrlichiosi, la Piroplasmosi (o Babesiosi), la Borreliosi (o Malattia di Lyme) e molte altre.

Il passaggio dei microrganismi con i fluidi salivari della zecca durante il pasto di sangue rappresenta la principale via di trasmissione di queste patologie all’animale. Tuttavia, in alcuni casi è possibile la trasmissione anche per ingestione accidentale della zecca infetta da parte dell’ospite.

I segni clinici delle malattie da zecche nei cani e nei gatti possono insorgere sia quando queste sono ancora attaccate all’animale sia successivamente.

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Come accorgersi che il cane o il gatto ha le zecche

La diagnosi di infestazione da zecche nel cane e nel gatto si basa essenzialmente sulla diretta visualizzazione dei parassiti sull’animale. Tuttavia, mentre è relativamente semplice rilevare la presenza delle zecche adulte, soprattutto femmine gravide e ripiene di sangue, molto più difficile è individuare le forme immature (larve e ninfe), soprattutto sugli animali con mantello folto.

Talvolta possono essere presenti lesioni cutanee dovute alle punture delle zecche, come piccoli noduli o ascessi, che fanno sospettare la presenza di questi parassiti.

Nei casi in cui si sospetta la presenza di zecche anche se non c’è stata visualizzazione diretta, è comunque consigliabile effettuare al più presto un trattamento antiparassitario per scongiurare il rischio di trasmissione di agenti patogeni.

Inoltre, una pregressa infestazione deve sempre far sospettare la possibile trasmissione di microrganismi, soprattutto se l’animale presenta sintomi clinici ascrivibili a malattie da zecche. In questi casi è consigliabile recarsi immediatamente dal proprio Medico Veterinario, in modo da riuscire a diagnosticare prontamente la patologia e trattarla rapidamente prima che le condizioni cliniche dell’animale peggiorino.

Il cane o il gatto ha le zecche: cosa fare

In caso di infestazione, tutte le zecche visibili dovrebbero essere eliminate il più rapidamente possibile per ridurre il rischio di trasmissione di agenti patogeni.

 

La rimozione manuale delle zecche adese alla cute deve essere effettuata correttamente, in modo da estrarre il parassita interamente ed evitare che l’apparato buccale rimanga infisso nella cute creando una lesione microascessuale.

Per maggiori informazioni visita le pagine del blog “Come togliere una zecca al cane?” e “Come togliere una zecca al gatto?”. 

Poiché non tutte le zecche presenti sull’animale possono essere individuate con facilità, soprattutto quando sono presenti principalmente forme immature, l’uso di antiparassitari acaricidi dovrebbe sempre essere preso in considerazione, anche se tutte le zecche visibili sono state rimosse manualmente.

Inoltre, successivamente ad una diagnosi di infestazione da zecche, l’uso profilattico di antiparassitari acaricidi dovrebbe essere effettuato per tutto il periodo a rischio sia sull’animale infestato sia su quelli conviventi.

 

 

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Prevenzione dell’infestazione da zecche

L’attività stagionale delle zecche dipende dalla specie e dalle differenze geografiche e climatiche.

Pertanto le misure di prevenzione devono tenere conto di queste differenze e devono essere protratte per tutto il periodo di attività delle zecche.

In Italia sono noti due picchi stagionali, uno in marzo-giugno e l’altro in agosto-novembre.

Inoltre, dal momento che il picco di intensità degli stadi immaturi (larve e ninfe) è spesso raggiunto in stagioni differenti da quello degli stadi adulti, il periodo di trattamento con l’antiparassitario deve essere esteso anche quando non sono presenti zecche adulte ma è comunque presente il rischio di infestazione.

In particolari condizioni climatiche e ambientali, il rischio può essere costante tutto l’anno pertanto gli animali dovranno ricevere una copertura antiparassitaria ininterrotta.

È il caso, per esempio, di Rhipicephalus sanguineus, una zecca un tempo diffusa esclusivamente in estate ed in primavera e per la quale si consigliava un trattamento antiparassitario in queste stagioni, ma che oggi è presente in Europa meridionale durante tutto l’anno.

Gli animali che viaggiano insieme ai loro proprietari verso regioni ad elevato rischio di infestazione dovrebbero ricevere trattamenti profilattici adeguati prima della partenza e durante tutto il periodo di permanenza.

Sul mercato esistono diverse tipologie di antiparassitari attivi nei confronti delle zecche, differenti per principi attivi, modalità di applicazione e periodo di copertura antiparassitaria. Inoltre, l’efficacia e la durata dei singoli prodotti può essere differente da specie a specie di zecca. Dunque, buona norma è controllare periodicamente gli animali trattati, soprattutto verso la fine del periodo di protezione del prodotto antiparassitario, in modo da provvedere rapidamente alla rimozione di eventuali parassiti presenti e alla ripetizione del trattamento.

Ai fini della profilassi, è bene evitare l’accesso agli animali nelle aree fortemente infestate e laddove possibile provvedere alla bonifica di questi ambienti.

Dal momento che spesso non è facile rilevare le zecche sui gatti per via della loro intensa e frequente attività di grooming e toeletta, un’errata comune convinzione è quella di considerare questo animale meno a rischio rispetto al cane e, dunque, di trattarlo meno spesso o di non trattarlo proprio con antiparassitari.

È importante sottolineare che i gatti, anche se sono meno frequentemente colpiti da malattie da zecche, sono comunque ugualmente a rischio di infestazione, pertanto devono essere protetti con prodotti opportunamente formulati per l’utilizzo in questa specie.

In conclusione

Riassumendo, l’infestazione da zecche nel cane e nel gatto è un problema molto diffuso e particolarmente pericoloso per il rischio di trasmissione di agenti patogeni responsabili di gravi malattie sia negli animali sia nell’uomo (es. Malattia di Lyme).

Pertanto è fondamentale mettere in atto misure preventive commisurate al rischio e intervenire rapidamente in caso di infestazione, per eliminare questi parassiti prima che possano costituire un reale e serio pericolo per gli animali e per l’uomo.

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