La struvite nel cane: fisiopatologia, diagnosi e terapia

La struvite nel cane rappresenta una problematica di frequente riscontro nella pratica clinica veterinaria poiché può causare forme più o meno gravi di cistite nel cane che sono spesso causa di stress e frustrazione non soltanto per l’animale, ma anche per il suo proprietario. Una diagnosi precoce e completa e una terapia mirata consentono di alleviare rapidamente la sintomatologia e di risolvere il problema prima che insorgano gravi complicazioni che spesso richiedono una risoluzione di tipo chirurgico.

La struvite nel cane: che cos’è e perchè si forma

La struvite è un minerale costituito da ammonio magnesio fosfato esaidrato e si può trovare nelle urine sotto forma di cristalli oppure calcoli, ovvero aggregati di cristalli di struvite che possono assumere dimensioni e forme variabili.

La struvite nel cane, ma anche nel gatto, si forma quando nelle urine aumenta la concentrazione degli ioni magnesio, ammonio e fosfato contemporaneamente ad un aumento del pH urinario sopra a 6,5.

Solitamente nel cane ciò si verifica come conseguenza della presenza di un’infezione delle vie urinarie (IVU) dovuta a batteri (tipicamente Staphylococcus, meno frequentemente Proteus, Pseudomonas, Escherichia coli, ecc.) che producono ureasi, particolari enzimi in grado di causare un’alcalinizzazione delle urine.

In questi casi, i calcoli di struvite iniziano a formarsi entro 2-8 settimane dall’inizio dell’infezione.

struvite cane 2 1 - Teknofarma

Razze più colpite e fattori predisponenti la formazione di struvite nel cane

Nel cane, l’urolitiasi da struvite è più frequente nei soggetti di piccola taglia poiché questi solitamente presentano concentrazioni minerali urinarie più alte rispetto a quelli di taglia grande. Sono diverse le razze predisposte: Schnauzer, Bassotto, Barbone, Lhasa Apso.

Le femmine sono maggiormente colpite rispetto ai maschi in quanto presentano un’uretra anatomicamente più corta che le predispone ad infezioni delle vie urinarie dovute a batteri di provenienza dell’ultimo tratto intestinale o urogenitale (IVU per via ascendente).

Inoltre, i soggetti sterilizzati sono più colpiti rispetto a quelli interi, presumibilmente per via di alcuni cambiamenti ormonali ancora non del tutto chiariti.

Sintomi clinici

La struvite nel cane può causare sintomi clinici differenti a seconda che si presenti nelle vie urinarie sotto forma di semplici cristalli oppure di calcoli.

I calcoli nel cane determinano sintomi differenti e più o meno gravi a seconda della localizzazione (alte o basse vie urinarie), delle dimensioni, dell’eventuale natura ostruttiva, della funzionalità renale e di eventuali patologie concomitanti del paziente.

La struvite è causa dei sintomi tipici della cistite nel cane:

  • disuria (difficoltà ad urinare)
  • pollachiuria (maggiore frequenza nella minzione, spesso accompagnata da necessità urgente di urinare)
  • stranguria (minzione dolorosa e intermittente)
  • ematuria (presenza di sangue nelle urine).
struvite cane 1 1 - Teknofarma

Inoltre, poiché nel cane la presenza di struvite è quasi sempre associata ad un’infezione delle vie urinarie, possono essere presenti anche sintomi sistemici tra cui la febbre.

Nel caso di ostruzione parziale o completa delle vie urinarie, possono essere presenti rispettivamente oliguria (ridotta emissione di urine) e anuria (mancata emissione di urine).

In questo secondo caso, la situazione è molto seria e grave: per via dell’iperazotemia conseguente all’ostruzione urinaria, il cane può presentare vomito, anoressia, disidratazione ed ipovolemia. In queste condizioni è necessario un intervento urgente e tempestivo del Medico Veterinario per risolvere l’ostruzione, ripristinare rapidamente il flusso urinario ed evitare che si verifichi un blocco renale nel cane.

 

Diagnosi dell’urolitiasi da struvite nel cane

 L’iter diagnostico prevede visita clinica, esami di laboratorio e diagnostica per immagini.

Per quanto riguarda la diagnostica per immagini, di solito si ricorre all’ecografia, la tecnica più sensibile nell’individuazione dei calcoli, meglio se accompagnata anche dalla radiografia, che consente di valutare localizzazione, dimensione e forma dei calcoli di struvite (che sono radiopachi, cioè visibili in RX, a differenza di altri tipi di calcoli che invece non si vedono).

Per quanto concerne le indagini di laboratorio, è consigliabile eseguire sempre un esame delle urine (analisi chimico-fisica e valutazione microscopica del sedimento) e un esame del sangue completo (emocromo e profilo biochimico).

Poiché la struvite, causa di cistite nel cane, è quasi sempre dovuta ad un’infezione batterica delle vie urinarie, è indispensabile eseguire l’urinocoltura delle urine prelevate rigorosamente per cistocentesi. In caso di esito positivo, per trattare questa forma di cistite nel cane è necessario un trattamento antibiotico adeguato, scelto sulla base dell’antibiogramma.

Trattamento terapeutico nel cane

Salvo casi particolarmente gravi e a forte rischio di ostruzione nei quali è più indicato intervenire chirurgicamente, nella maggior parte dei pazienti è possibile risolvere la patologia con un trattamento medico.

Nei cani in cui è presente una concomitante infezione delle vie urinarie è indispensabile una terapia antibiotica, scelta sulla base dei risultati dell’antibiogramma. Il trattamento antibiotico va effettuato per tutto il periodo di dissoluzione dei calcoli e, onde evitare recidive, va proseguito per almeno un mese da quando i calcoli non sono più rilevabili radiograficamente.

Al termine della terapia antibiotica, al fine di confermarne l’effettiva efficacia, andrebbe sempre eseguita un’urinocoltura di controllo. Inoltre, poiché la struvite si forma in presenza di urine alcaline (pH > 6,5), un altro elemento cardine del trattamento consiste nell’acidificazione delle urine che si ottiene con la somministrazione orale di acidificanti urinari  oppure con un intervento dietetico correttivo.

struvite cane 3 - Teknofarma

 

L’acidificazione urinaria consente di ottenere la dissoluzione dei calcoli di struvite presenti e di prevenirne l’ulteriore formazione. Inoltre, risulta utile anche nei casi di infezione delle vie urinarie poiché le urine, una volta acidificate, diventano un terreno poco idoneo alla crescita batterica.

In tutti gli animali colpiti da questa patologia è fondamentale il controllo del dolore con un’adeguata terapia antalgica (ad esempio con FANS, analgesici oppiacei, antispastici).

Importante ai fini della riduzione delle recidive è anche l’individuazione e l’eliminazione delle eventuali cause predisponenti (ad esempio la presenza di difetti anatomici oppure di patologie immunodeprimenti quali diabete mellito, ipotiroidismo, sindrome di Cushing).

In una certa percentuale di pazienti i calcoli di struvite tendono a riformarsi: generalmente si tratta di pazienti con predisposizione familiare o di razze a rischio, come lo Schnauzer; per questi soggetti è necessario adottare misure preventive a lungo termine, se non addirittura a vita, e programmare controlli veterinari periodici per diagnosticare e trattare tempestivamente le eventuali recidive.

Dieta urinaria o acidificanti delle urine?

La risposta corretta è “Dipende!”.

Infatti, sono molti i fattori da considerare nella scelta tra una soluzione piuttosto che l’altra.

Alcuni cani molto esigenti in fatto di appetibilità oppure cani alimentati con dieta casalinga spesso non accettano il passaggio dalla dieta consueta al mangime urinary, rifiutandolo categoricamente sin da subito o stufandosi dopo poco tempo.

Questo porta il proprietario a cercare e provare altri mangimi urinary per accontentare il cane, spesso senza successo, per poi ritornare in breve tempo alla dieta originale.

Chiaramente questo si ripercuote sul processo di acidificazione urinaria che risulta dunque rallentato, se non addirittura interrotto.

Inoltre questi continui cambi di alimentazione nella speranza di trovare una dieta urinaria gradita all’animale, soprattutto se non sono effettuati in maniera graduale con un opportuno periodo di transizione, possono causare la comparsa di disturbi gastrointestinali come diarrea e feci molli.

Un altro fattore da considerare è che le diete urinarie tendono ad abbassare in maniera più lenta il pH urinario rispetto alla somministrazione degli acidificanti urinari, pertanto si prestano meno ad un trattamento d’urgenza in cui è necessario favorire una rapida dissoluzione dei calcoli.

D’altro canto, bisogna prendere in considerazione la disponibilità e la collaborazione del proprietario. È ovvio che, se per motivi gestionali il proprietario è impossibilitato a somministrare l’acidificante urinario, la scelta cadrà inevitabilmente sulla dieta urinaria.

Dunque, non esiste una soluzione acidificante universale, ma nella scelta tra la dieta o la terapia acidificante si dovrà tener conto della situazione clinica e del contesto di vita di ogni singolo animale.

 

In conclusione

Riassumendo, la struvite nel cane è un problema di frequente riscontro in Medicina Veterinaria e, nella maggioranza dei casi, è conseguente alla presenza di un’infezione batterica delle vie urinarie. Pertanto, ai fini della completa risoluzione e per evitare le recidive, è necessario individuare e trattare l’agente causale e favorire rapidamente l’acidificazione delle urine.

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