Le pulci sono parassiti estremamente diffusi: in tutto il mondo si stima la presenza di più di 2500 tipi di pulci, tra cui la più importante è Ctenocephalides felis.
Il problema delle pulci è spesso molto sottovalutato dall’uomo, ma è bene sapere che questi parassiti possono essere vettori di numerose patologie e causa di malattie dermatologiche.
Per maggiori informazioni, consulta la pagina “Le pulci del cane e del gatto: ospiti minuscoli e fastidiosi” .
Una delle più frequenti malattie dermatologiche dovute alle pulci è la dermatite allergica da pulci (DAP) del cane e del gatto.
Che cos’è la dermatite allergica da pulci (DAP) del cane e del gatto?
La dermatite allergica da pulci (DAP) è una forma di dermatite molto pruriginosa dovuta ad una reazione allergica conseguente alle punture di pulci nel cane e nel gatto.
Allergia e infestazione da pulci sono la stessa cosa?
La risposta è NO. Si tratta di due patologie con patogenesi e sintomatologia differenti.
Infestazione da pulci
In corso di infestazione l’animale è invaso da un elevato numero di pulci adulte e ha prurito dovuto all’azione prettamente traumatica delle pulci che lo mordono per nutrirsi.
Ispezionando il pelo, è possibile distinguere chiaramente le pulci in movimento, insieme ad un’abbondante quantità di materiale fecale di questi parassiti, che si presenta di color marrone.
È possibile osservare questo materiale in abbondanza, insieme alle uova, nei luoghi dove l’animale vive e dove sono presenti anche larve e pulci adulte.
Allergia da pulci
In corso d’allergia al morso di pulce la situazione clinica è spesso differente.
La DAP è una forma di dermatite conseguente alla puntura delle pulci. Si tratta di una reazione allergica nei confronti di uno dei componenti della saliva delle pulci.
È caratterizzata da prurito intenso e persistente, che induce l’animale a grattarsi e mordicchiarsi, con conseguente comparsa di lesioni da autotraumatismo.
Le parti del corpo più comunemente colpite, soprattutto nel cane, sono l’area lombosacrale, l’inguine, l’interno coscia e l’addome.
Poiché l’animale si gratta e si lecca intensamente, in queste zone la cute si presenta calda, arrossata e tumefatta. Possono essere presenti papule (piccole lesioni rilevate e palpabili della pelle) ed escoriazioni che possono successivamente infettarsi, causando la comparsa di essudato purulento, pustole, croste ed alopecia.
In caso di lesioni trascurate e non trattate, la cute può inspessirsi, perdere il pelo e diventare più scura (ipercheratosi ed iperpigmentazione).
Nel gatto i sintomi clinici possono essere molto differenti dal cane e possono far sospettare altre patologie dermatologiche come quelle del gruppo delle “malattie eosinofiliche feline”.
Molti gatti manifestano il prurito con un’eccessiva pulizia del corpo, che spesso porta ad un’alopecia bilaterale simmetrica indotta.
In altri casi possono essere presenti alopecia, ipotricosi, dermatite miliare ed infezioni secondarie.
Quali sono gli animali più colpiti da DAP?
Possono essere colpiti cani e gatti di qualsiasi età e sesso.
La patologia può comparire improvvisamente, anche in un animale in cui apparentemente non si vedono pulci.
Anzi, a differenza degli animali fortemente infestati, proprio i soggetti meno esposti e colpiti da pulci sono quelli più a rischio di sviluppare la malattia.
In questi animali può essere sufficiente la presenza di una sola pulce per scatenare la DAP.
Come si diagnostica la DAP?
La diagnosi di DAP si basa sul riscontro dei segni clinici e non sempre è associata alla rilevazione di pulci sull’animale.
La diagnosi viene confermata se si verifica la guarigione in seguito a eliminazione dei parassiti dall’animale e dall’ambiente con un prodotto antipulci idoneo.
È possibile fare diagnosi anche mediante uno specifico test intradermico, tuttavia raramente è necessario.
Quando la diagnosi non è chiara, il veterinario può effettuare ulteriori indagini (quali raschiati cutanei, colture per funghi e batteri, biopsie cutanee) per escludere altre malattie.
Come si cura la DAP?
Il cardine della terapia consiste nel controllo delle pulci, infatti è possibile prevenire la reazione allergica solo se questi parassiti vengono eradicati completamente.
Infatti, come già detto più volte, negli animali che soffrono di DAP è sufficiente una sola pulce per scatenare e alimentare la malattia.
Se l’eradicazione completa delle pulci non è possibile, è comunque consigliabile ridurre il numero dei parassiti con un opportuno trattamento antiparassitario dell’animale e dell’ambiente.
Inoltre, per alleviare i sintomi della malattia, è possibile attuare una terapia medica con:
- farmaci per il controllo del prurito (ad esempio Oclacitinib), cortisonici o antistaminici
- prodotti dermatologici ad uso topico o prodotti per l’igiene con proprietà disinfettanti (ad esempio quelli contenenti clorexidina) per la pulizia e la disinfezione delle lesioni
- eventuali antibiotici in caso di infezioni batteriche secondarie.
Per una più rapida guarigione delle lesioni cutanee, è sempre consigliabile procedere a tosatura del pelo.
È possibile prevenire la DAP?
L’unica vera forma di prevenzione della DAP è rappresentata dal controllo delle pulci mediante l’uso costante di prodotti antiparassitari idonei.
In commercio esistono numerosi prodotti antiparassitari per cani e per gatti per il trattamento e la prevenzione delle pulci.
Possono essere antiparassitari ad uso esterno (spray, shampoo, spot-on, collari) oppure interno (compresse, tavolette).
Si raccomanda di seguire i consigli del proprio veterinario di fiducia riguardo la scelta dei prodotti e la frequenza di applicazione, perchè c’è una grande variabilità tra i vari prodotti disponibili.
Secondo le linee guida ESCCAP:
- in caso di sospetto di sintomi ascrivibili alla DAP si raccomanda l’uso di un prodotto antipulci per almeno 6 mesi senza interruzione
- con accesso contemporaneo all’ambiente esterno e/o contatto con potenziali trasmettitori è consigliata la profilassi antipulci durante tutto l’anno.
Prima dell’utilizzo di prodotti antiparassitari sul gatto controllare sempre che questi siano adatti a questa specie: alcuni sono destinati solo al cane e possono essere tossici se somministrati al gatto.
Non è da sottovalutare il trattamento ambientale. È importante:
- lavare in lavatrice i rivestimenti delle cucce
- passare l’aspirapolvere sui tappeti (avendo cura di buttare immediatamente il sacchetto alla fine della procedura!)
- utilizzare antiparassitari contenenti i cosiddetti principi attivi “regolatori della crescita degli insetti” (ad esempio Methoprene) che interrompono il ciclo di vita delle pulci determinando la produzione di uova non fertili e bloccando lo sviluppo delle pulci dagli stadi giovanili a quelli adulti.
In conclusione
Riassumendo:
Se l’animale presenta sintomi riconducibili alla patologia o al disturbo qui presentati, rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia.