L’osteoartrosi è una patologia molto diffusa nei cani e gatti anziani, ma che può colpire anche animali giovani e adulti. Rappresenta una sfida significativa nella pratica veterinaria, con conseguenze dolorose e limitanti per i soggetti colpiti. Questo disturbo articolare degenerativo richiede una comprensione approfondita per garantire un adeguato supporto clinico.
L’osteoartrosi
L’osteoartrosi è una patologia osteoarticolare cronica e progressiva che colpisce le articolazioni e i tessuti periarticolari.
È caratterizzata dalle seguenti alterazioni patologiche:
- degenerazione della cartilagine articolare
- rimodellamento dell’osso
- formazione di osteofiti (cioè piccole escrescenze ossee).
Tutte queste modificazioni conducono nel tempo ad uno stato di infiammazione di bassa intensità e di grado variabile con conseguente comparsa di dolore e difficoltà di movimento.
La diminuzione dell’attività che ne consegue induce nel tempo a deperimento muscolare e instabilità articolare.
L’osteoartrosi è una patologia invalidante e progressiva che peggiora gradualmente la qualità della vita dell’animale, conducendo anche, in casi estremi, all’eutanasia.
Quali animali sono più colpiti?
Come abbiamo accennato all’inizio, gli animali più colpiti sono i cani e i gatti anziani.
Tuttavia, soprattutto nei cani di grossa taglia e in alcune razze di gatti, la patologia può interessare anche soggetti giovani e adulti.
Gli animali obesi sono più colpiti rispetto a quelli normopeso.
Sintomi clinici osservabili
L’osteoartrosi si può manifestare con uno o più dei seguenti sintomi clinici:
- dolore
- zoppia
- rigidità
- riduzione del movimento
- gonfiore articolare.
Questi possono essere accompagnati anche da cambiamenti comportamentali: l’animale può essere meno attivo del solito, può mostrarsi intimorito oppure aggressivo, ecc.
Come si diagnostica
La diagnosi di osteoartrosi sia nel cane che nel gatto si basa fondamentalmente sull’anamnesi fornita dal proprietario, dalla quale può emergere un cambiamento nel comportamento dell’animale: una riduzione nei tempi di gioco, la difficoltà a salire o a scendere le scale, una certa rigidità nei movimenti.
Durante la visita clinica, il Veterinario dapprima osserva a distanza l’animale per cogliere informazioni dalla sua postura e dalla sua andatura.
Successivamente effettua un esame ortopedico ravvicinato, palpando tutti segmenti degli arti e tutte le articolazioni per verificare la presenza di anomalie e dolore alla palpazione.
Per quantificare il grado di dolore provato dall’animale esistono anche delle scale di valutazione, specifiche sia per il cane sia per il gatto.
L’esame radiografico generalmente consente di evidenziare la presenza di alterazioni a carico dei tessuti.
Naturalmente, essendo una patologia progressivamente degenerativa, l’osteoartrosi richiede un monitoraggio a lungo tempo.
Terapia dell’osteoatrosi
La terapia dell’osteoartrosi generalmente prevede la messa in atto di una o più delle seguenti opzioni:
- trattamento dietetico
- trattamento farmacologico
- rieducazione funzionale
- trattamento chirurgico.
Trattamento dietetico
Se l’animale è in sovrappeso, è necessario attuare un regime dietetico per promuovere il dimagrimento.
Inoltre è consigliabile integrare la dieta con mangimi complementari contenenti acidi grassi omega-3 (come Linsen) che, grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, possono contribuire a ridurre l’infiammazione nelle articolazioni colpite, alleviando così il dolore e migliorando la mobilità dell’animale.
Se è presente una condizione di depauperamento muscolare, può essere utile un’integrazione nutrizionale con mangimi complementari contenenti aminoacidi (in particolare quelli ramificati) e carnitina (come Iken Up Plus)
Trattamento farmacologico
L’utilizzo di antinfiammatori e analgesici è indicato per trattare il dolore associato all’osteoartrosi.
Possono essere utilizzati FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), come ad esempio il meloxicam. Questo principio attivo, se utilizzato correttamente e somministrato ai dosaggi terapeutici, è caratterizzato da un ampio margine di sicurezza sia nel cane sia nel gatto. Numerosi studi scientifici ne dimostrano l’efficacia nel migliorare la sintomatologia clinica nei pazienti animali artrosici.
Nei casi in cui l’animale si mostri particolarmente dolorante, può essere necessario ricorrere ad analgesici oppioidi.
Rieducazione funzionale
La fisioterapia riabilitativa comprende trattamenti manuali, terapie strumentali e esercizi fisici mirati allo scopo di ridurre il dolore del paziente artrosico e migliorare la sua mobilità.
Anche le medicine complementari, ad esempio l’agopuntura, possono contribuire ad un miglioramento del quadro clinico.
In conclusione
Se l’animale presenta sintomi riconducibili alla patologia o al disturbo qui presentati, rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia.