La salute dei nostri amici a quattro zampe è una priorità per ogni proprietario di animali. Tra le varie problematiche che possono affliggere cani e gatti, la Malassezia rappresenta una condizione piuttosto comune ma spesso sottovalutata. Questa infezione fungina può provocare fastidi e sintomi sgradevoli, rendendo fondamentale per i proprietari riconoscerne i segni e adottare le giuste misure preventive e curative. In questo articolo parleremo della Malassezia nel cane e nel gatto, fattori predisponenti, sintomi, diagnosi e trattamento.
Che cos’è la Malassezia
La Malassezia (Malassezia pachydermatis) è un lievito che vive normalmente sulla pelle e sulle mucose di cani e gatti senza causare problemi. Tuttavia, in determinate circostanze, può proliferare e provocare infezioni, che si possono manifestare in forma di dermatite, otite e/o paronichia (infezione dell’unghia).
Quali sono i segni clinici della Malassezia nel cane e nel gatto
I segni clinici dovuti all’infezione da Malassezia possono manifestarsi in diverse parti del corpo, ma sono più comuni a livello delle pieghe cutanee, delle orecchie e della zona interdigitale.
Generalmente si evidenziano:
- prurito: l’animale si gratta, si sfrega contro oggetti o arredi, mordicchia le aree colpite
- eritema: le zone interessate possono apparire arrossate e infiammate, talvolta con presenza di croste
- odore sgradevole: può comparire odore pungente, soprattutto nelle aree cutanee interessate
- alopecia: le aree colpite possono mostrare diradamento del pelo
- secrezioni: la pelle potrebbe assumere un aspetto untuoso
- iperpigmentazione: la pelle potrebbe assumere una colorazione scura.
Spesso la Malassezia è accompagnata da infezioni batteriche, che complicano ulteriormente il quadro.
Quali sono i fattori predisponenti
Diversi fattori possono contribuire allo sviluppo di un’infezione da Malassezia nel cane e nel gatto. Tra i più comuni troviamo:
- malattie allergiche (dermatite atopica, ipersensibilità alle pulci, allergia alimentare)
- patologie ormonali (malattia di Cushing, ipotiroidismo, diabete)
- infezioni virali (FIV e FeLV)
- conformazione anatomica (pieghe cutanee, condotti auricolari stenotici)
- somministrazione di farmaci immunomodulatori
- umidità ambientale e calore
- scarsa igiene.
Come si diagnostica
La diagnosi di infezione da Malassezia richiede una valutazione veterinaria approfondita. Questa, in genere, comprende:
- esame obiettivo generale e valutazione delle aree dermatologiche interessate per identificare segni di infiammazione, prurito e altre anomalie
- esame microscopico per identificare la presenza di Malassezia in campioni di materiale ottenuto tramite nastro adesivo, impronta/apposizione diretta, cotton-fioc e raschiato cutaneo
- isolamento in coltura
- PCR (biologia molecolare).
Come si cura
Il trattamento della Malassezia nel cane e nel gatto dipende dalla gravità dell’infezione e dalle condizioni generali dell’animale.
La terapia generalmente prevede l’applicazione di un antisettico topico e/o di una preparazione antimicotica locale, mentre il trattamento per via orale è riservato ai casi gravi o che non rispondono a quello locale.
La terapia locale prevede, in genere, l’utilizzo di shampoo e/o altre formulazioni topiche, come schiume spray, mousse, salviette, soluzioni otologiche. Tra i principi attivi più utilizzati vi è la clorexidina, a volte associata ad un antifungino (es. miconazolo, climbazolo) o a principi attivi emollienti e lenitivi (come il bisabololo e l’allantoina).
La terapia sistemica prevede il ricorso ad un farmaco antimicotico orale. Nel cane e nel gatto, viene solitamente utilizzato come trattamento di prima linea l’itraconazolo, che si somministra a settimane alterne. Durante questo periodo è consigliabile monitorare i valori epatici sierici dell’animale attraverso analisi del sangue poiché questo principio attivo può causare tossicità a carico del fegato.
È importante seguire attentamente le indicazioni del Veterinario e completare l’intero ciclo di trattamento per prevenire recidive.
I casi non complicati generalmente portano a remissione entro 3-4 settimane. La terapia andrebbe proseguita per 7-10 giorni oltre la remissione clinica.
Ad ogni modo, nell’ottica di una risoluzione definitiva del problema, è fondamentale affrontare eventuali malattie sottostanti o allergie che possano contribuire all’infezione.
Prevenzione
Tra le misure preventive più efficaci vi è la corretta igiene dell’animale. È consigliabile effettuare regolarmente bagni con shampoo specifici o applicazione spray di schiume che possano mantenere la pelle e il pelo puliti e in buona salute. Si raccomanda di utilizzare prodotti specifici ad uso veterinario, come quelli della linea Deroxen Pet Line, studiati per l’igiene preventiva di cute, pelo e orecchie di cani e gatti.
È importante avere cura di asciugare bene l’animale dopo i bagni, in particolare nelle zone critiche, come le pieghe cutanee, gli spazi tra le dita e le orecchie, che tendono a trattenere umidità.
Un’adeguata alimentazione gioca un ruolo cruciale nella salute dermatologica. Diete correttamente bilanciate, con un corretto apporto di acidi grassi omega-3 e omega-6, possono supportare la pelle e migliorare la sua barriera difensiva. Può essere di supporto l’integrazione con mangimi complementari specifici per la salute della pelle e del pelo, come quelli della linea Glazar Derm.
È inoltre consigliabile monitorare attentamente eventuali segni di allergie o irritazioni cutanee e consultare il Veterinario per una valutazione approfondita.
Infine, l’adozione di controlli veterinari periodici consente di individuare tempestivamente eventuali problemi di salute che possano predisporre a infezioni cutanee. Un approccio proattivo nella gestione della salute del proprio animale è essenziale per prevenire l’insorgenza di patologie correlate alla Malassezia.
In conclusione
La Malassezia nel cane e nel gatto rappresenta una patologia cutanea di rilevante importanza clinica. La sua corretta identificazione e gestione sono essenziali per prevenire complicanze e garantire il benessere dell’animale.
È fondamentale che i proprietari riconoscano i sintomi precoci e si avvalgano della consulenza veterinaria per una diagnosi accurata e un trattamento tempestivo.
Un approccio terapeutico multidisciplinare, che include trattamenti topici, terapia farmacologica orale e la gestione delle eventuali patologie predisponenti, è cruciale per il successo del trattamento. Inoltre, il monitoraggio continuo delle condizioni dermatologiche dell’animale e una rigorosa igiene cutanea possono ridurre significativamente il rischio di recidive.
Se l’animale presenta sintomi riconducibili alla patologia o al disturbo qui presentati, rivolgersi al proprio Medico Veterinario di fiducia.